Volo cancellato per coronavirus e rimborso

Volo cancellato per coronavirus. Rimborso possibile?

A causa del coronavirus (Covid-19) sono stati cancellati da marzo 2020 il 93% dei voli aerei del pianeta.

Come migliaia di passeggeri che ci contattano, ti starai chiedendo:

  • Devo accettare il voucher? Cioè un buono omaggio dello stesso valore del biglietto
  • Ho diritto al rimborso del biglietto per il volo cancellato per coronavirus?
  • Se sì, posso chiedere anche un risarcimento danni?

Fino al 30 aprile 2020, in questo articolo parlavamo della possibilità del passeggero di:

  • scegliere TRA rimborso totale del biglietto entro 7 giorni OPPURE volo alternativo
  • ricevere ANCHE la compensazione pecuniaria da 250 a 600 euro per volo cancellato senza preavviso di 14 giorni, prevista dal Regolamento CE n. 261/2004
  • chiedere EVENTUALMENTE risarcimento danni fino a 6.100 euro circa, previsto dalla Convenzione di Montreal

Dal 30 aprile 2020, invece, è entrato il vigore l’art. 88-bis della legge n. 27 del 24 aprile 2020 che ha totalmente cambiato le regole sui rimborsi dei voli aerei cancellati per coronavirus. Una legge che calpesta i diritti dei passeggeri aerei italiani!

La nuova legge prevede che:

  • Il vettore aereo può dare al passeggero un voucher al posto del rimborso
  • Il passeggero non può far nulla per pretendere il rimborso, ma deve accettare un voucher da poter usare entro 1 anno
  • La regola si applica a tutti i voli aerei cancellati dall’11 marzo 2020 al 30 settembre 2020

Questo significa che il governo italiano, contrariamente a quanto previsto da sempre dall’Unione europea, obbliga ad accettare i voucher al posto del rimborso in denaro entro 7 giorni.

Ma la Commissione europea ha inviato al governo italiano una lettera per chiedere di cambiare la legge e garantire al passeggero la possibilità di scegliere il rimborso in denaro. Il governo italiano dovrebbe rispondere entro il 28 maggio 2020, altrimenti rischierebbe un procedimento di infrazione da parte dell’Unione europea, per il mancato rispetto della legge europea.

Sono un avvocato specializzato in diritto della navigazione aerea, fondatore di TuoRisarcimento, e in questo articolo troverai le precedenti regole in attesa di novità sulla modifica della legge. Infatti, se le regole italiane ritorneranno come prima, il contenuto di questo articolo sarà di nuovo valido. In ogni caso, stiamo raccogliendo i reclami dei passeggeri che vogliono comunque il rimborso, per avviare delle azioni per il rimborso.

Salva la pagina tra i preferiti, perché sarà costantemente aggiornata.

Ecco tutte le casistiche analizzate singolarmente.

Rinuncia volontaria del passeggero al volo

Se rinunci al volo per tua libera scelta hai diritto al rimborso ma bisogna mettere a confronto:

  • data del volo aereo
  • provvedimento governativo in vigore alla data del volo
Volo cancellato per necessità dovuta al coronavirus

Volo previsto tra 8 e 9 marzo 2020

Dall’8 al 9 marzo, solo la Lombardia e 14 provincie del nord sono state dichiarate dal Governo “zona rossa” (Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Novara, Asti e Alessandria, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli).

Per i voli aerei previsti tra l’8 e il 9 marzo, solo se sei residente o domiciliato nella suddetta “zona rossa” hai diritto a ottenere:

  • il rimborso totale del biglietto qualora rinuncerai volontariamente al volo
  • oppure un voucher di pari importo del biglietto da poter utilizzare entro un anno

Inoltre, sempre per i voli dall’8 al 9 marzo, hai diritto al rimborso o al vouncher se:

  • sei stato posto in quarantena o comunque a limitazioni per gli spostamenti
  • hai contratto il “coronavirus”
  • il concorso, l’evento o la manifestazione alla quale dovevi partecipare è stato annullato dall’Autorità con un provvedimento ufficiale
  • lo Stato estero, dove eri diretto con il volo, ha vietato lo sbarco con un provvedimento ufficiale (nel paragrafo successivo puoi leggere quali)

Per chiedere il rimborso, devi dimostrare documentalmente il motivo.

Volo previsto dal 10 marzo al 3 maggio 2020

Il Governo con un iniziale provvedimento storico aveva esteso la “zona rossa” in tutta Italia dal 10 marzo al 3 aprile (D.P.C.M. n. 6 del 9 marzo 2020).

Successivamente, vi sono state diverse proroghe che hanno estero la durata della zona rossa:

Se vuoi rinunciare al volo, devi comunicarlo alla compagnia aerea entro 30 giorni dalla data del volo o dalla dichiarazione di zona rossa (8 marzo per Lombardia e 10 marzo per tutta Italia). Il rimborso deve avvenire entro 15 giorni dalla comunicazione.

Il Decreto del governo crea confusione, perché sembrerebbe prevedere che al vettore possa spettare la scelta tra:

  • rimborsare totalmente il biglietto
  • oppure emettere un voucher di pari importo del biglietto da poter utilizzare entro un anno

In realtà, il vettore DEVE offrire al passeggero la SCELTA tra:

  • rimborso totale del biglietto
  • volo sostitutivo appena possibile
  • voucher di pari importo da poter utilizzare entro un anno

Questa facoltà di scegliere affidata al passeggero è proprio prevista dall’art. 8 del Regolamento CE n. 261/2004. Infatti il Regolamento CE, nella gerarchia delle fonti, si trova al di sopra del provvedimento governativo.

Anche la Commissione europea conferma questa nostra tesi.

Per esempio, Ryanair lascia al passeggero la scelta tra rimborso e cambio volo, mentre Alitalia e moltissimi altri vettori si riservano il diritto di scegliere loro tra un voucher o il cambio prenotazione. Ci hanno infatti contattati tantissimi passeggeri che stanno subendo la scelta imposta dal vettore e stanno chiedendo il nostro aiuto per ottenere il rimborso o un altro volo.

Se la compagnia aerea non dovesse offrire a te questa SCELTA tra rimborso, volo sostitutivo e voucher, allora CONTATTACI.

Volo successivo al 3 maggio

Annullamento volo del passeggero per coronavirus

L’Italia è dichiarata zona rossa fino al 3 maggio 2020. Cosa succede quindi se hai un volo prenotato dal 4 maggio e non vuoi comunque partire?

In sostanza:

  • il volo aereo partirà regolarmente dopo il 3 maggio
  • ma hai deciso di rinunciare al volo per tua libera scelta (per precauzione o cautela)

In questo caso, non hai diritto al rimborso totale del biglietto, ma solamente parziale. Infatti potrai chiedere solo il rimborso della tassa governativa aeroportuale (in genere, il 30% del costo del biglietto).

Clicca sul nome delle principali compagnie aeree sotto indicate per contattarle direttamente e chiedere il rimborso biglietto per coronavirus:

Ryanair, easyJet, Vueling, Volotea, Iberia, Lufthansa, Alitalia, Austrian Airlines, Air France.

Oppure scrivi su google “[nome compagnia aerea] contatti”.

Per chiedere il rimborso della tassa governativa aeroportuale è necessario scrivere in chat o inviare all’indirizzo mail della compagnia aerea la richiesta di rimborso biglietto. Bisogna solo indicare il numero della prenotazione, la modalità di rimborso (di solito nella stessa carta di credito utilizzata per l’acquisto) e allegare il biglietto se richiesto. Non è necessario dare una giustificazione di cancellazione del volo per covid-19.

Non contattarci se hai deciso tu di annullare il volo, perché non ci occupiamo di questi casi. Come detto, potrai farlo direttamente tu sul sito della compagnia aerea.

Per tutti gli altri casi descritti in questo articolo, invece, possiamo intervenire noi.

Volo cancellato per coronavirus dalla compagnia aerea

Casi di rimborso volo cancellato per coronavirus

Dal 10 marzo al 3 maggio 2020, tutta Italia è dichiarata “zona rossa, ma puoi decidere di volare. All’aeroporto bisogna però giustificare lo spostamento per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o per motivi di salute. Inoltre, bisogna consegnare una autodichiarazione scritta per lo spostamento che puoi stampare CLICCANDO QUI (PDF).

Ma se è la compagnia aerea a decidere di cancellare il volo, bisogna stare attenti. Perché il passeggero può avere distinte tutele. In particolare bisogna stare attenti a tutelare bene i propri diritti perché molti passeggeri italiani ci hanno informato che alcune compagnie aeree rimborsano solo il biglietto, ma nascondono che dovrebbero anche pagare la compensazione.

Raccontaci il tuo caso e potremmo anche chiedere un risarcimento fino a 6.100 euro circa.

LEGGI ANCHE: Italiani bloccati all’estero per coronarivur

#1 Preavviso di cancellazione volo per coronavirus superiore a 2 settimane

Se la compagnia aerea ti comunica la cancellazione del volo con un preavviso superiore a 2 settimane, hai diritto a scegliere tra:

  • rimborso totale del biglietto
  • o volo sostitutivo

ATTENZIONE Anche in questo caso, la scelta tra il rimborso o il cambio volo spetta al passeggero, perché il volo è cancellato su iniziativa del vettore.

#2 Preavviso di cancellazione volo inferiore a 2 settimane

Se invece la compagnia aerea ti comunica la cancellazione del volo con un preavviso inferiore a 2 settimane, la situazione è più vantaggiosa per il passeggero.

In questo caso, hai diritto a:

  • rimborso totale del biglietto o volo sostitutivo gratuito
  • + compensazione pecuniaria da 250 a 600 euro prevista per i casi di volo cancellato.

Infatti il coronavirus non sarà una circostanza eccezionale per la compagnia aerea che avrà l’obbligo di rimborsare il passeggero.

Le compagnie aeree, infatti, stanno cancellando i voli aerei perché si verificano molti casi di no show e perché c’è una significativa diminuzione della vendita di biglietti. Non è quindi conveniente far partire un volo aereo con pochi passeggeri, per cui si decide di annullare il volo. Ma se la scelta è dovuta a queste ragioni commerciali ed economiche del vettore, è obbligato a pagare la compensazione pecuniaria prevista dal dall’Unione europea.

Ti possiamo aiutare noi a chiedere gratuitamente la compensazione e a valutare il tuo singolo caso, basta inserire i dati del tuo volo nella nostra pagina VERIFICA VOLO GRATIS.

La compensazione pecuniaria non è dovuta solo se il volo è cancellato perché il paese estero vieta voli provenienti dall’Italia.

#3 Volo cancellato perché è lo Stato a vietarli

Il volo aereo può essere cancellato oppure un aeroporto può essere chiuso per coronavirus solo dal governo di uno Stato. In questi casi, la compagnia aerea non ha nessuna colpa e quindi non è obbligata a pagare la compensazione pecuniaria da 250 a 600 euro.

In ogni caso, hai diritto a scegliere tra:

  • rimborso totale del biglietto
  • o volo sostitutivo gratuito

ATTENZIONE Anche in questo caso, la scelta tra il rimborso o il cambio volo spetta al passeggero (in base all’art. 8 del Regolamento CE 261/2004). Ma considerata la situazione di emergenza e il virus ancora in diffusione, può essere considerato lecito il comportamento del vettore che rimborsi direttamente il biglietto senza offrire la possibilità di scegliere il volo alternativo.

Quali Stati esteri vietano voli provenienti dall’Italia?

Puoi verificare per ogni singolo stato sul sito Viaggiare sicuri (nella sezione CERCA PAESE).

Maggiori informazioni si trovano anche sul sito IATA (International Air Transport Association).

PER ESEMPIO se il volo diretto in Spagna è cancellato il 9 marzo, hai diritto a rimborso del costo del biglietto e alla compensazione pecuniaria da 250 a 600 euro. Mentre se il volo diretto per la Spagna è cancellato tra il 10 e il 25 marzo, hai diritto solo al rimborso del costo del biglietto, perché la cancellazione è stata imposta dal Governo spagnolo.

ATTENZIONE: Alcuni Stati hanno vietato solo i voli “in arrivo” dall’Italia, ma non hanno vietato i voli “verso” l’Italia (per esempio la Spagna vieta i voli provenienti dall’Italia). Per cui il volo “verso” l’Italia, non vietato dal Governo dello Stato di partenza, è risarcibile! Ovviamente, le compagnie aeree cancellano anche il volo “verso” l’Italia perché non gli conviene far ritornare l’aereo vuoto.

Se il tuo volo Vueling, Iberia o Volotea è stato cancellato a causa del cornonavirus, lascia valutare a noi se hai diritto a ottenere un risarcimento oltre al rimborso del biglietto. Più sotto scoprirai come.

Quali Regioni italiane vietano voli interni?

Il governo italiano ha anche preso dei provvedimenti per limitare gli spostamenti in Italia. Si tratta di un’altra ipotesi in cui la compagnia aerea non ha nessuna colpa della cancellazione del volo perché imposta dal governo. Al passeggero, dunque, spetta solo il rimborso del biglietto e non la compensazione pecuniaria.

In particolare, ecco le restrizioni nel trasporto aereo italiano:

  • Regione Sicilia: tutti i voli aerei da e per la Sicilia sono cancellati, ad eccezione di 2 voli aerei A/R Palermo-Roma e 2 voli aerei A/R Catania-Roma, di cui uno mattutino e uno pomeridiano. Il provvedimento sarà in vigore dal 16 marzo al 25 marzo 2020 (Decreto Ministeriale n. 118 del 16 marzo 2020).

#4 Risarcimento danni fino a 6.126,50 euro per volo cancellato per covid-19

Risarcimento danni ulteriori per cancellazione volo per coronavirus
Risarcimento danni ulteriori per cancellazione volo per coronavirus

Hai diritto a un risarcimento danni ulteriore se:

  • il volo è cancellato dalla compagnia aerea senza un preavviso di 2 settimane (e per i voli all’estero, lo Stato di destinazione non vietava l’ingresso)
  • a causa della cancellazione del volo aereo hai avuto un ulteriore danno documentabile (ad esempio spesa per volo in coincidenza perso, prenotazione hotel, noleggio auto, escursioni, ecc.)

In questi casi, il passeggero sarà protetto dal diritto europeo per la compensazione pecuniaria (Reg. CE 261) ma anche dal diritto internazionale per il risarcimento danni (Convenzione di Montreal).

Il tetto massimo del risarcimento danni è di 6.126,50 euro, che corrispondono a 1.000 diritti speciali di prelievo previsti dalla Convenzione di Montreal convertiti in euro (ad oggi marzo 2020). Questo risarcimento, dunque, può aggiungersi alla compensazione pecuniaria da 250 a 600 euro in base alla lunghezza della tratta.

Ti possiamo aiutare noi a chiedere gratuitamente la compensazione o il risarcimento, nonché a valutare il tuo singolo caso.

Basta inserire i dati del tuo volo nella nostra pagina VERIFICA VOLO GRATIS e saremo contenti di poterti aiutare.

In Italia aeroporti chiusi o aperti?

La situazione degli aeroporti in Italia è in costante aggiornamento. Ecco perché i voli interni in Italia oppure quelli da/per l’Italia che vengono cancellati vanno valutati in base alla data della cancellazione.

Come già detto, su internet si leggono informazioni incomplete e a volte errate sui voli cancellati per Covid-19. Spesso si parla solo di possibilità di rimborso del biglietto, senza considerare che è possibile ottenere anche una compensazione pecuniaria da 250 a 600 euro.

Fino ad oggi, solo alcuni Governi esteri hanno vietato i voli da e per l’Italia (ad. es. Spagna, Romania, ecc., in base all’elenco fornito nel paragrafo sopra). In questo caso, la compagnia aerea non ha colpa della cancellazione di un volo, perché imposta dal Governo estero. Di conseguenza, il passeggero ha solamente diritto a scegliere tra il rimborso del biglietto e un volo sostitutivo con partenza successiva al divieto del Governo.

Ma in Italia la situazione è diversa e va valutata in base al singolo aeroporto e alla data del volo.

Voli interni e voli da/per l’Italia fino al 12 marzo 2020

Il Governo italiano ha emanato diversi decreti per contrastare l’avanzata del coronavirus, con misure stringenti e storiche per l’Italia.

Però, non ha vietato gli spostamenti ma li ha solo regolamentati e razionalizzati.

Questo significa che in Italia non è vietato volare e tutti gli aeroporti non sono stati chiusi fino al 12 marzo 2020. Mentre per i voli dal 13 marzo ne parlerò più sotto.

Il provvedimento italiano del Presidente del Consiglio Conte, infatti, prevede di:

“evitare ogni spostamento di persone fisiche”, a meno che non vi siano comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Inoltre è consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

D.P.C.M. 9 marzo 2020 che estende a tutta Italia le misure dell’art. 1 del D.P.C.M. 8 marzo 2020

Anche sul sito del Governo, il cosiddetto Decreto #IoRestoaCasa è così interpretato:

Decisione governo - Aeroporti aperti in Italia
Decisione governo – Aeroporti aperti in Italia

Se il Governo avesse voluto chiudere gli aeroporti lo avrebbe previsto espressamente (per esempio ha stabilito che “sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici”).

Anche l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) conferma che in Italia gli aeroporti sono aperti ed è possibile volare:

ENAC conferma aeroporti aperti in Italia

Con un successivo provvedimento dell’11 marzo, il Governo ha adottato misure ancora più stringenti (D.P.C.M. 11 marzo 2020), fino a chiudere tutte le attività commerciali (es. bar, pub, ristoranti).

Ma, ancora una volta, non ha chiuso gli aeroporti!

Ecco cosa ha previsto il Governo:

[…] può disporre, al fine di contenere l’emergenza sanitaria da coronavirus, la programmazione con riduzione e soppressione dei servizi […] di trasporto […] aereo […], sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali

Per cui fino al 12 marzo 2020 non sono stati emanati decreti per chiusura di aeroporti in Italia.

Che gli aeroporti siano ancora aperti per tutti i voli aerei fino al 12 marzo, è confermato dallo stesso Decreto, nella parte in cui conferma che:

Restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti […] all’interno delle stazioni  […] aeroportuali […] garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro

Il Decreto del 22 marzo 2020 sui Trasporti aerei

Trasporto aereo consentito in Italia

Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo 2020, il governo Conte ha dato una ulteriore stretta a causa della pandemia da Covid-19. Infatti ha chiuso quasi tutte le attività, ad eccezione di quelle essenziali.

I limiti sono solo per il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza che era stata prevista nel precedente decreto. Ma anche con questo decreto, il trasporto aereo non è stato vietato. In ogni caso, il vettore non può sindacare sui motivi dello spostamento del passeggero, perché tali controlli spettano solo alla Pubblica Autorità.

Infatti, tra le attività consentite nell’allegato del decreto vi è anche il “Trasporto aereo”.

Risulta sempre possibile spostarsi, sempre per le ragioni lavorative, di necessità o di salute.

Voli interni e voli da e per l’Italia dal 13 al 25 marzo 2020

Solo con decreto ministeriale n. 112 del 12 marzo 2020, il Ministro dei Trasporti De Micheli aveva deciso la chiusura di tutti gli aeroporti italiani dal 13 al 25 marzo AD ECCEZIONE dei seguenti aeroporti, che quindi sono rimasti aperti:

  • Ancona
  • Bari
  • Bologna
  • Cagliari
  • Catania
  • Genova
  • Lamezia Terme
  • Lampedusa
  • Milano Malpensa
  • Napoli Capodichino
  • Palermo
  • Pantelleria
  • Pescara
  • Pisa
  • Roma Fiumicino
  • Torino
  • Venezia Tessera (o Marco Polo)

Quindi, tra gli aeroporti più importati rimasti chiusi ai passeggeri civili vi erano: Linate, Ciampino, Bergamo-Orio Al Serio, Trapani, Comiso.

Se gli aeroporti erano aperti, perché i voli sono stati comunque cancellati per coronavirus?

Come detto, fino al 12 marzo 2020 tutti gli aeroporti italiani erano aperti e dal 12 al 25 marzo solo alcuni aeroporti sono stati chiusi con un provvedimento governativo.

Sia il Governo sia l’ENAC confermano che gli aeroporti erano aperti ed era possibile lo spostamento. Si poteva dunque volare per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Inoltre era consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Per spostarsi, era necessario presentare alle partenze e all’arrivo l’autodichiarazione con lo scopo del viaggio.

La decisione delle compagnie aere di cancellare i voli aerei, quindi, è stata una decisione commerciale ed economica della medesima compagnia. Infatti molti passeggeri rinunciavano a volare e con il decreto del governo era possibile chiedere il rimborso totale del biglietto. Di conseguenza, per la compagnia aerea non era conveniente decollare con solo il 20% circa di passeggeri paganti. Non riusciva neanche a pagarsi il carburante… Ricordiamo infatti che in una situazione ordinaria il biglietto non sarebbe stato interamente rimborsabile per i passeggeri che scelgono volontariamente di non volare. Mentre in questa situazione di emergenza, il passeggero ha diritto al rimborso totale.

Per cui, la compagnia aerea è pur libera di decidere di cancellare il volo perché antieconomico, ma deve pagare la compensazione pecuniaria se non dà al passeggero un preavviso di 2 settimane della cancellazione per coronavirus.

Perché se l’aeroporto era aperto il volo non doveva essere cancellato?

Come detto, se l’aeroporto italiano non era stato chiuso dal governo italiano oppure se il volo esterno all’Italia non era stato vietato da un governo estero, la compagnia aerea non doveva cancellare il volo. Per cui il passeggero ha diritto al rimborso del biglietto oltre alla compensazione pecuniaria fino a 600 euro.

Ciò è confermato dal provvedimento del Ministro dei Trasporti del 12 marzo, che, lasciando aperti gli aeroporti più importanti, vuole che vi sia:

necessità di garantire i collegamenti insulari, l’operatività dei servizi [negli] aeroporti

Gli aeroporti più importanti rimasti aperti sono stati scelti in base a questi criteri valutativi:

collocazione geografica dell’aeroporto, in grado di servire un bacino di utenza in modo uniforme sul territorio

Ministro trasporti De Micheli chiude alcuni aeroporti in Italia, ma non tutti
Ministro trasporti De Micheli chiude alcuni aeroporti in Italia, ma non tutti

ENAC conferma che il volo non può essere cancellato

L’Ente Nazionale per l’Aviazione civile (ENAC) conferma la tesi di TuoRisarcimento per cui i passeggeri che hanno acquistato un volo aereo in partenza da un aeroporto rimasto aperto o per uno Stato estero che non vieta i voli dall’Italia, hanno il diritto di volare.

Ecco in particolare cosa dice l’ENAC:

Il Ministro dei Trasporti “ha disposto la chiusura temporanea di alcuni aeroporti al fine di razionalizzare il trasporto aereo nelle prossime settimane, pur garantendo il diritto alla mobilità dei cittadini

Comunicato stampa n. 17 del 12 marzo 2020

Devono garantire l’operatività aeroportuale senza limitazioni le società di gestione degli aeroporti inclusi nell’art. 2 comma 1 del decreto: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Fiumicino, Torino, Venezia Tessera Tessera

Comunicato stampa n. 18 del 13 marzo 2020

Cosa significa che alcuni aerei volano vuoti?

Non è una bufala: alcuni voli aerei, con il coronavirus in corso, volano solo con il personale di bordo. Il motivo? Ovviamente non è per evitare il contagio… Ma un altro.

Se alcuni vettori non rispettano i voli in certe fasce orarie o un numero minimo di operazioni di trasporto, rischiano di perdere lo “slot” in aeroporto. Cioè perderebbero il diritto ad alcune allocazioni negli aeroporti e quindi il diritto di poter utilizzare in futuro l’aeroporto per le operazioni di volo. Di certo partire senza passeggeri è una perdita economica, ma garantisce al vettore di conservare la concessione aeroportuale. L’interesse delle compagnie aeree, come hai letto in questo articolo, è sempre economico.

Questo dato, conferma che i voli vengono cancellati o partono vuoti per decisione commerciale del vettore.

Quindi il coronavirus non è circostanza eccezionale?

Non sempre.

Sola 3 ipotesi potrebbero rappresentare una circostanza eccezionale per il vettore (che quindi non sarebbe obbligato a pagare la compensazione pecuniaria):

  1. governo estero vieta i voli con l’Italia
  2. governo italiano ha chiuso l’aeroporto italiano
  3. il volo aereo parte regolarmente ma è negato l’imbarco solo ad alcuni passeggeri per garantire le distanze minime di sicurezza tra i posti a sedere. Non si tratta quindi di overbooking in senso tecnico, ma vero e proprio negato imbarco per motivi di sicurezza solo di una parte dei passeggeri a cui già erano stati venduti i biglietti. Fino ad oggi, però, noi di TuoRisarcimento non abbiamo ricevuto neanche una comunicazione di questo tipo, ma solo cancellazioni del volo decise dai vettori per i loro interessi commerciali… Ma con il D.P.C.M. del 10 aprile 2020, i vettori sono obbligati a garantire le distanze minime tra i passeggeri, per cui se il volo è stato acquistato dopo tale data e viene negato l’imbarco, si può chiedere il risarcimento danni

Cosa cambia nei voli ai tempi del coronavirus?

Il D.P.C.M. del 10 aprile 2020 ha previsto importanti cambiamenti per i voli aerei ai tempi del coronavirus. Ecco quali:

  • al momento dell’imbarco deve essere consegnata la dichiarazione sostitutiva contenente i motivi del viaggio, numero di telefono, l’indirizzo dell’abitazione o dimora dove sarà svolto l’isolamento fiduciario e il mezzo di trasporto per raggiungerla
  • prima dell’imbarco è misurata la temperatura corporea

Il vettore può dunque negare l’imbarco se:

  • la dichiarazione è incompleta o non resa
  • si manifesta uno stato febbrile

Inoltre, il vettore aereo deve garantire, tra i posti a sedere, una distanza di almeno un metro tra un passeggero e l’altro all’interno dell’aeromobile.

Voli aerei nella Fase 2, dal 4 maggio 2020

Anche il D.P.C.M. del 26 aprile 2020 che, per gli spostamenti aerei, entrerà in vigore il 4 maggio 2020, conferma quanto detto nel paragrafo sopra.

Il negato imbarco per garantire la distanza tra i posti a sedere

Per i voli aerei venduti prima del 10 aprile, se l’imbarco è negato per garantire la distanza interpersonale all’interno dell’aereo, si ha circostanza eccezionale. Spetta comunque il rimborso del biglietto. Ovviamente il passeggero deve essere avvisato in anticipo, per non recarsi invano in aeroporto.

Mentre per i voli acquistati dopo il 10 aprile, si ha diritto al rimborso e alla compensazione, perché il vettore avrebbe potuto evitare di vendere biglietti per cui non ci sono posti disponibili nella dovuta distanza.

Esempi pratici di chi ci ha contatto

Domande frequenti su voli e coronavirus
Domande frequenti su voli e coronavirus

“Ciao il mio volo Vueling Milano-Monaco del 12 marzo comprato 75 euro è stato cancellato il 10 marzo, cosa fare per essere rimborsata?”

Martina

Cara Martina puoi chiedere il rimborso del costo del biglietto di 75 euro e la compensazione pecuniaria di 250 euro, perché il preavviso del vettore è stato tardivo.

“Oggi 10 marzo il volo Wizz Air del 20 aprile acquistato a 68 euro è stato cancellato (mi hanno inviato una mail). Posso chiedere il rimborso o risarcimento?

Gabriel

Caro Gabriel, puoi chiedere solo il rimborso del biglietto di 68 euro.  Ma non puoi chiedere la compensazione pecuniaria da 250 a 600 euro, perché hai ricevuto un preavviso superiore a 2 settimane.

volo Iberia Fiumicino a Madrid del 15 marzo cancellato. Grazie per l’aiuto”

Manuel

Caro Manuel, puoi chiedere solo il rimborso del biglietto e non la compensazione pecuniaria, perché dal 10 marzo il governo spagnolo ha vietato i voli da e per l’Italia. Lo stesso vale anche per i voli Volotea cancellati per coronavirus.

Conclusioni

Come detto, abbiamo lasciato il contenuto di questo articolo con le vecchie regole europee, che il 30 aprile 2020 sono state modificare dalla legge italiana.

Secondo la nuova legge italiana (art. 88-bis):

  • il vettore aereo può dare un voucher di pari importo al costo del biglietto da poter usare entro 1 anno
  • il passeggero non può chiedere il rimborso

La Commissione europea, però, ha chiesto all’Italia di modificare questa legge e noi siamo in attesa di nuovi sviluppi. Ecco perché abbiamo lasciato il contenuto di questo articolo come prima.

Non condividiamo la nuova legge italiana perché calpesta i diritti dei passeggeri che rischiano di avere in mano un voucher inutile se:

  • il vettore fallisce
  • i prezzi aumenteranno in futuro per la stessa tratta
  • il passeggero non è più interessato a volare entro 1 anno con quella stessa compagnia aerea

Puoi approfondire di più sullo scandalo dei voucher in questo nostro articolo: Voucher o rimborso: la legge italiana contro il Reg. CE 261

Se quindi sei interessato a chiedere il voucher, puoi rivolgerti direttamente alla compagnia aerea. Ti preghiamo quindi di NON contattare noi di TuoRisarcimento se vuoi chiedere il voucher.

Se, invece, vuoi il rimborso in denaro, noi stiamo comunque raccogliendo i reclami di tutti i passeggeri italiani interessati. Con il nostro staff legale esperto di in diritto della navigazione aerea stiamo valutando tutte le possibili azioni giudiziarie per chiedere il rimborso in denaro del biglietto.

Come chiedere rimborso, compensazione o risarcimento danni

Assistenza per rimborso volo da covid-19

Sappiamo che tutto quello che hai letto in questo articolo è complicato, perché quasi ogni giorno vengono emanati nuovi decreti legge dal Governo. Inoltre l’emergenza “coronavirus” ha stravolto le operazioni di volo di molti vettori aerei e dei singoli Stati che decidono di vietare i voli da e per l’Italia.

Il vantaggio di ricevere la nostra assistenza è che non dovrai conoscere tutte le novità normative e altri aspetti burocratici.

Possiamo aiutarti noi di TuoRisarcimento a valutare il tuo volo e offrirti questi vantaggi:

  • valutazione del singolo caso
  • confronto della data del volo con i provvedimenti governativi in vigore in quella medesima data
  • esame di eventuale documentazione fornita dal passeggero per dimostrare spese, necessità di viaggio, ecc.
  • valutazione della possibilità di richiedere un risarcimento ulteriore fino a 6.000 euro
  • reclamo presentato per conto del passeggero da un avvocato italiano convenzionato con TuoRisarcimento che agirà gratuitamente
  • difesa del passeggero qualora il vettore fornirà giustificazioni senza fondamento o pretestuose

Inserisci i dati del tuo volo aereo direttamente on line nella nostra pagina di VERIFICA VOLO GRATIS. Saremo contenti di poterti aiutare in modo gratuito, perché stiamo dalla parte del passeggero, soprattutto in questo momento difficile del Paese.